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autore
brano
 
Tacito
De oratoria,15
 
originale
 
[15] Tum Aper: "non desinis, Messalla, vetera tantum et antiqua mirari, nostrorum autem temporum studia inridere atque contemnere. Nam hunc tuum sermonem saepe excepi, cum oblitus et tuae et fratris tui eloquentiae neminem hoc tempore oratorem esse contenderes [antiquis], eo, credo, audacius, quod malignitatis opinionem non verebaris, cum eam gloriam, quam tibi alii concedunt, ipse tibi denegares." "Neque illius" inquit "sermonis mei paenitentiam ago, neque aut Secundum aut Maternum aut te ipsum, Aper, quamquam interdum in contrarium disputes, aliter sentire credo. Ac velim impetratum ab aliquo vestrum ut causas huius infinitae differentiae scrutetur ac reddat, quas mecum ipse plerumque conquiro. Et quod quibusdam solacio est, mihi auget quaestionem, quia video etiam Graecis accidisse ut longius absit [ab] Aeschine et Demosthene Sacerdos ille Nicetes, et si quis alius Ephesum vel Mytilenas concentu scholasticorum et clamoribus quatit, quam Afer aut Africanus aut vos ipsi a Cicerone aut Asinio recessistis."
 
traduzione
 
15. Allora Apro: ?Tu, Messalla, non cessi di ammirare solo ci? che appartiene al passato e al tempo antico, mentre poni in ridicolo e disprezzi la cultura contemporanea. Ti ho, infatti, sentito spesso fare lo stesso discorso di adesso, quando, dimentico dell'eloquenza tua e di tuo fratello, sostieni che oggi non esiste nessun vero oratore; affermazione, credo, tanto pi? azzardata, in quanto non temevi di essere considerato persona maligna, perch? negavi a te stesso quella gloria che gli altri ti concedono.? ?Non mi pento di aver parlato cos?, e credo che non la pensino diversamente n? Secondo, n? Materno, e neanche tu, Apro, bench? talvolta tu sostenga la tesi contraria. E vorrei indurre qualcuno di voi a esaminare le ragioni di questo scarto incommensurabile e a esporle, cause che mi capita spesso di cercare tra me e me. E ci? che per altri ? motivo di conforto, accresce la difficolt? del problema, quando cio? vedo che la stessa cosa ? accaduta anche ai Greci: l'intervallo che separa da Eschine e da Demostene questo Sacerdote Nicete o quant'altri scuotono Efeso o Mitilene con scrosci di applausi degli scolari osannanti ? pi? ampio di quanto Afro o Africano siano rimasti al di sotto di Cicerone o di Asinio, o lo siate voi stessi.?
 

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